La tradizionale manifestazione di Euroflora abbandona la fiera di Genova per scegliere i suggestivi parchi di Nervi! Cascate di piante in fiore, fiori recisi, installazioni, ristoranti e aree giochi per i bambini in uno dei parchi più belli d’Italia e d’Europa, che ha purtroppo subito diversi danni a causa in particolare delle trombe d’aria di questi ultimi anni.
Affacciati sul mare e circondati da verdi colline, i Parchi annoverano al loro interno tre ville storiche-Villa Groppallo, Villa Saluzzo Serra e Villa Grimaldi- ognuna ornata da romantici giardini, ora all’inglese, ora all’italiana.
Tra i pini e le araucarie, accanto ad ulivi, cedri, alberi del pepe e oleandri prenderà posto la spettacolare kermesse ispirata quest’anno ai quattro elementi naturali che, sull’esempio del milanese Salone del Mobile, si muoverà tra le strade con numerosi appuntamenti, aperture speciali, mostre e laboratori. Segnaliamo in particolare l’omaggio alla pittrice nerviese Maria Giulia Drago alla Galleria d’Arte Moderna e i Musei di Strada Nuova che offrono “il Giardino di Flora”, un percorso alla scoperta del significato di piante e fiori nelle collezioni d’arte.
Un’occasione imperdibile per scoprire questo magico angolo d’Italia!
PARCHI di NERVI
Festival di Euroflora
21 aprile-6 maggio
biglietti a 23 euro in vednita su www.euroflora2018.it
Inserito nel Design District per eccellenza, il MUDEC è il luogo d’incontro fra le culture e la comunità. Il progetto del Museo delle Culture ha origine negli anni 1990 quando il Comune di Milano acquista la zona ex industriale dell’Ansaldo per destinarla ad attività culturali. Nello scenario architettonico delle fabbriche dismesse, il Comune di Milano progetta un polo multidisciplinare dedicato alle diverse testimonianze e culture del mondo. L’area espositiva del Museo, al primo piano, si sviluppa intorno ad una grande piazza centrale coperta e ospita la sezione del percorso museale con le opere della collezione permanente e le sale dedicate alle grandi mostre temporanee. Completa lo spazio l’auditorium, un teatro dedicato alle performance e alle arti visive. Al piano terra bistrot, design store, sala Forum delle Culture, spazio per la didattica, laboratorio di restauro. Il MUDEC Lab infine è uno spazio interamente dedicato ai bambini, che propone visite guidate e divertenti laboratori tematici legati al percorso museale e alle mostre in corso.
In perfetto dialogo con la mostra di Frida Kahlo e coerentemente con il progetto del Mudec, l’esposizione “IL SOGNO DEGLI ANTENATI. L’archeologia del Messico nell’immaginario di Frida Kahlo.” è un articolato racconto fatto di oggetti archeologici ed etnografici messicani della collezione permanente del MUDEC, foto storiche e immagini di opere di Frida Kahlo, che mostra come il mondo indigeno e il passato precolombiano abbiano costituito elementi fondanti della pratica artistica dell’artista messicana.
Il Mudec vale una visita anche solo per la bellezza della struttura, progettata dall’architetto David Chipperfield, il cui tratto saliente è il contrasto tra le linee curve dello spazio di transito centrale e i volumi geometrici e regolari delle singole sale espositive, ulteriormente accentuato dalle diverse gradazioni di luce e colore dei diversi ambienti. Buona visita!
Mudec
Museo delle Culture di Milano
Via Tortona 56
Milano
La Galleria d’Arte Moderna Milano è la più grande esposizione di opere dell’Ottocento, collocate nei primi due piani della Villa Reale, la cui visita vale tanto quanto le opere, per la bellezza e per la storia che rappresenta, avendo seguito in parallelo le vicende della città. Villa Belgiojoso infatti viene edificata su progetto di Leopoldo Pollack tra il 1790 e il 1796 come residenza del conte Lodovico Barbiano di Belgiojoso, di ritorno a Milano dopo un'importante carriera nella diplomazia europea al servizio della casa d’Austria. Il giardino all’inglese della Villa, da lui voluto, è il primo a Milano, nonché una delle ragioni di maggiore ammirazione e novità per i visitatori contemporanei. La Villa passa poi nelle mani dei Francesi divenendo anche residenza del governatore militare di Milano, Gioacchino Murat, e sontuoso scenario di pranzi e feste da ballo.
Nel 1804 è Melzi d’Eril ad acquistare la Villa dagli eredi Belgiojoso per farne dono a Napoleone, nella cui occasione prende il nome di “Villa Bonaparte”. Nel 1806, dopo aver accolto ospiti illustri quali Camillo e Paolina Borghese e Letizia Ramolino, madre dell’Imperatore, la Villa diventa residenza della coppia vicereale formata da Eugenio di Beauharnais, figlio adottivo di Napoleone, e dalla principessa Amalia di Baviera, i quali, preferendola alla reggia, promuovono un grande intervento decorativo che interessa il piano superiore.
E’ il luogo in cui si firma la cosiddetta “Pace di Milano” (documento con cui il 6 agosto 1849 è decretata la resa della città all’Austria nella persona del maresciallo Radetzky, poi governatore generale del regno Lombardo Veneto e a sua volta abitante della Villa, tra il 1857 e il 1858); è dimora di Napoleone III. Accoglie infine il maresciallo Vaillant, comandante dell’esercito francese in Italia all’alba dell’Unità. Dopo l’Unità la Villa viene assegnata alla Corona d’Italia ed entra in un lungo periodo di relativo abbandono. È solo grazie al passaggio al Demanio comunale, nel 1920, che si trasforma nell’attuale Galleria d’Arte Moderna.
Il percorso espositivo prende avvio dalle prime sei sale, volte a illustrare temi e personaggi del Neoclassicismo, fra i quali spiccano i capolavori di Appiani e Canova. Due intere sale sono dedicate al genere del ritratto, con particolare attenzione alle opere di Hayez. La stagione romantica è ripercorsa attraverso gli artisti principali (Faruffini, Mosè Bianchi, Induno, Piccio) e nella sala monografica dedicata alla Scapigliatura. La ricca stagione divisionista, infine, è rievocata in una serie di sale tematiche: Segantini, Grubicy, Longoni, fino ai dipinti di soggetto sociale di Morbelli, Sottocornola e Nomellini. Dopo la sezione con i capolavori di Medardo Rosso, il percorso al primo piano si conclude con le pitture simboliste di Previati e Segantini.
La visita prosegue al secondo piano con la Collezione Grassi, raccolta di capolavori di pittura italiana e straniera dal XIV al XX secolo, cui si aggiunge un nucleo di opere di arte orientale. Fra le opere esposte, pezzi unici di Manet, Cézanne, Van Gogh, Gauguin. In continuità con la precedente, si visita infine la Collezione Vismara, che raccoglie opere di pittura e scultura del Novecento italiano (Carrà, De Pisis, Modigliani, Morandi, Sironi) e straniero (Picasso, Matisse, Renoir, Vuillard, Rouault, Dufy).
Ritagliatevi uno spazio per questo viaggio nel tempo, ammirando opere eterne capaci di arricchirci profondamente.
GAM - GALLERIA D’ARTE MODERNA
Via Palestro 16
20121 Milano
Telefono 02 884.459.47
Si apre a Milano la quinta edizione del Milano Design Film Festival, che annovera come guest curator Patricia Urquiola. Un ponte tracciato tra design, arte, architettura, attraverso un linguaggio espressivo che celebra la creatività e che quest’anno ha come tema portante il “ritratto del nostro tempo”, anche attraverso la locandina dell’illustratore Noma Bar.
Citando l’introduzione del catalogo: “Mai come ora ieri e oggi camminano in parallelo. Ci muoviamo come un giano bifronte: concentrati sull’immediato, consapevoli che il domani con il suo carico d’innovazioni è la direzione, attratti dal passato come fosse un rifugio, a volte ancora come fonte d’ispirazione. Il tempo è la nostra ossessione: difficile rallentare. Quello che stiamo perdendo è la profondità di campo. Che è conoscenza, emozione, stupore. Quello che sappiamo bene è che per prendersi cura della bellezza occorre tempo. Tempo per progettare, conservare, comprendere, custodire. Tempo per fare, capire, innovare, imparare e insegnare. Tempo per vedere. E rivedere”.
Tra i tanti appuntamenti in programma segnaliamo in anteprima mondiale il film di Valeria Parisi “Franco Albini: uno sguardo leggero”, sulla figura dello stilista, in cartellone sabato 21 ottobre alle 12, sala Astra. Un ritratto che inneggia alla sua leggerezza, cosi personale, indagatrice, curiosa, senza peso. Un universo fluttuante: il sogno di un mondo senza gravità, libero da ogni possesso. Quale miglior espressione di filosofia della Rinascita? Buona partecipazione al suo mondo immaginifico.
MILANO DESIGN FILM FESTIVAL
Dal 19 al 22 ottobre 2017
Anteo - Palazzo del cinema
Milano
Programma Ufficiale
"Franco Albini, uno sguardo leggero"
Nell’estremità dell’isola chiamata Giudecca, posta a sud del centro storico di Venezia e affacciata sull'omonimo canale della Giudecca, si ergono tre ampi edifici, costruiti sulle rovine del Palazzo Dandolo, noti come i Granai della Repubblica.
Un tempo utilizzati per immagazzinare frumento, grano e cereali per i periodi di guerre e carestie, oggi gli Antichi Granai della Repubblica, grazie alle tre navate comunicanti (Longhi, Canaletto e Carpaccio), ai soffitti alti 8 metri e al pavimento lastricato, sono diventati una cornice ambita per occasioni uniche, come la recente prima retrospettiva italiana dedicata a David Montgomery in occasione della 74° edizione della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia.
La mostra, organizzata da Vanity Fair e sostenuta da Tendercapital,ha celebrato il leggendario fotografo della Swinging London con una suggestiva esposizione di scatti a personaggi iconici, dalla Regina Madre a Jimi Hendrix, da Alfred Hitchcock ai Rolling Stones, da Sofia Loren a Monica Vitti. Emozioni uniche, con una indimenticabile vista su Piazza San Marco: momenti di vera Rinascita.
Foto ©Giovanni Battista Righetti
Le sorprese del nostro territorio non finiscono mai di incantarci,soprattutto quando ti colgono in un momento di distrazione, risvegliando i tuoisensi e il tuo intelletto.
Nella Riviera di Ponente, a pochi chilometri dallafrontiera francese, si estende Bordighera, con i suoi meravigliosi giardinifioriti, che accolgono le specie tipiche della macchia insieme a quelletropicali, che ben si adattano al clima tiepido e ventilato di questo angolo dimondo.
Creati dal botanico tedesco Ludwig Winter, questi magnifici Giardini omonimisono tutelati dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggisticidella Liguria. Sviluppatisi su un grande palmeto preesistente, tra la spiaggiae il Vallone del Sasso, essi nascono come vivaio diventando ben presto un luogodi grande interesse naturalistico per la varietà di piante autoctone etropicali presenti.
Winter, inoltre, diede un grande impulso alla coltivazionedi fiori e piante per uso cosmetico ed in particolare nella profumeria,fornendo le materie prime ad essenzieri tutt’oggi attivi in Italia e inFrancia. Questo luogo vale, da solo, una gita ligure.
Buona Rinascita fiorita!
Giardini Winter
via Ludovico Winter 6 - 18012 Bordighera (IM)
E’ giunto il momento del raccolto in Sardegna, terra selvaggia piena di sorprese e patria dell’Helichrysum Italicum.
Questo piccolo arbusto profumato è infatti un endemismo sardo nativo delle aree di Orgosolo e si trova anche sui monti di Oliena, a Dorgali, Urzulei e al Sud del Gennargentu.
Gli arbusti in fiore sono giunti a piena maturazione a dopo la terza settimana di giugno: il taglio inizia simbolicamente la notte del 24 giugno, San Giovanni, quando ad Oliena le donne, vestite negli abiti tradizionali, ricamati da abilissime sarte, procedono verso i campi selvatici di elicriso e ne iniziano la raccolta a mano.
Durante la stessa notte si rivivono i «fogaroni» di San Giovanni, il rito comparatico tra le persone che nell'antichità stringevano un patto di amicizia eterna. Muniti di una canna o di un bastone di legno tenuto alle estremità, i futuri «compari» saltavano il fuoco intonando insieme canzoni o filastrocche, e al termine del rito si stringevano la mano facendosi gli auguri. Diventare compari, quindi promettere il comparatico, significava, nell'antico mondo contadino, essere legati alla reciprocità, ovvero promettersi favori e disponibilità anche attraverso lo scambio di doni.
Anche chiamato “Immortelle”, questo fiore è un prezioso amico della nostra pelle, con il suo olio essenziale dalle apprezzate proprietà antiossidanti e antiinfiammatorie. Spesso sono intere famiglie ad occuparsi di questa straordinaria attività, che lega uomo e ambiente grazie ad antichi gesti rimasti immutati nei secoli. L’elicriso è una specie protetta e cresce selvatica anche a ridosso delle spiagge, non è insolito quindi imbattersi nella popolazione locale alle prese con la raccolta.
Miniera d’oro a cielo aperto, fonte di reddito per l’elevata richiesta dell’industria cosmetico-farmaceutica, dono della natura per gli occhi e per la pelle, i fiori posso essere utilizzati anche in cucina, per infusi o sotto forma di polvere per insaporire svariati piatti. Grazie, semprevivo!
Chiamata dagli antichi greci la “Piscina degli Dei”, si racconta che la Kolymbethra fosse una grande vasca-vivaio contenente una ricercata vegetazione e una variegata fauna acquatica, al cui interno si gettavano le acque degli acquedotti risiedenti nel Giardino.
Il Giardino omonimo fu inizialmente luogo di ristoro dei tiranni akragantini e, successivamente, divenne anche punto di ritrovo per gli abitanti dell’antica città, in cui le donne si recavano per lavare i panni e la gente a rinfrescarsi tra le acque della limpida piscina. Dopo più di un secolo la grande vasca fu interrata e trasformata in orto e in giardino. Lasciati, poco alla volta, all’abbandono, i cinque ettari della Kolymbethra offrono oggi, grazie alle cure del FAI, una notevole varietà arborea, con piante tipiche della macchia mediterranea, come il mirto, il lentisco, il terebinto, la fillirea, l’euforbia e la ginestra.
Nel terreno pianeggiante del fondovalle si estende l’agrumeto che con limoni, mandarini e aranci di antiche varietà, viene irrigato secondo le tecniche della tradizione araba. Dove l’acqua non arriva, nascono gelsi, carrubi, fichi d'india, mandorli e giganteschi olivi “saraceni”.
Leggiamo, sul sito del FAI:
“La Kolymbethra rappresenta, per caratteri percettivi, ambientali e produttivi, il paesaggio più illustre dell'arboricoltura siciliana, ovvero quello irriguo dell'agrumicoltura. In Sicilia gli impianti di agrumi si chiamano "giardini" proprio per sottolineare la loro bellezza, oltre che la finalità produttiva. Il profumo della zagara assume così il senso di una presenza arborea che non è mai legata solo alla produzione, ma anche al piacere.
Secondo le testimonianze dei contadini del luogo, fino agli ultimi decenni del Novecento la Kolymbethra venne coltivata ad agrumeto e a orto e mantenne l'aspetto di un meraviglioso giardino profumato di limoni e di aranci e ricco di mandorli, olivi, gelsi, melograni e fichi d'india”.
Ecco un’altra autentica meraviglia de La Valle dei Templi, tesoro non solo archeologico ma anche botanico e paesaggistico. Buona permanenza!
Giardino della Kolymbethra
Valle dei Templi (Agrigento)
Tel. 335 1229042 - Fax 0922 416787
E-mail: faikolymbethra@fondoambiente.it
visitfai.it/giardinodellakolymbethra
Orari di apertura:
Lunedì – Domenica
Da Aprile a Giugno: 10.00 – 18.00
Da Luglio a Settembre: 10.00 – 19.00
Da Ottobre a Marzo: 10.00 – 17.00
Chiuso dal 7 al 31 Gennaio e nelle festività
immagine: fondoambiente.it
Ci sono luoghi che, per la bellezza del paesaggio circostante, per la storia e il mistico silenzio che li contraddistinguono, sono perfetti per ritrovarsi e per godere attimi di assoluta pace rigenerante.
Eccovi, dunque, la Pieve di Cavriana, in provincia di Mantova, un gioiello di architettura Romanica ottimamente conservato.
La pieve, datata XII secolo e costruita interamente in cotto, si erge isolata su un colle ed è circondata da un ridente giardino fiorito, che ospita alcune stele dedicate a battaglie risorgimentali. Il campanile è incorporato e contribuisce a dare una sensazione di compattezza organica all’edificio.
Prendersi un weekend per sdraiarsi sul prato in contemplazione della magia di questo posto, annusando i profumi floreali nell’aria garantisce attimi di pura rinascita. Buona contemplazione!
Santuario Madonna della Pieve
Via Pieve, 46040 Cavriana MN
La Sardegna, si sa, ha un territorio ricco di sorprese meravigliose. Unica nel suo genere, la Giara di Gesturi (“Jara” in lingua locale) nel cuore dell’isola.
Questo altipiano racchiude nei suoi 42 km quadrati eccezionali ricchezze floreali e faunistiche, mantenendo ancora oggi un elevato indice di naturalità. Sughere e lecci si alternano a piante profumate come il mirto e il corbezzolo. Il nostro elicriso ha nella Giara il sua habitat ideale, estendendosi a perdita d’occhio. La primavera è senza dubbio il periodo dell’anno in cui colori e profumi inebriano i visitatori, che camminano tra variopinte orchidee selvatiche e cisto in fiore.
Sull’altopiano sono state identificate più di 350 specie vegetali, alcune rare come la Morisia Monantha, piccolissima piantina perenne che fiorisce da gennaio ad aprile. Last but not least la numerosa popolazione di cavallini selvatici dalla caratteristica lunga criniera, razza endemica della Giara, che regala un’emozione speciale agli amanti della natura spontanea. Buona rinascita mediterranea!
Giara di Gesturi (Tuili)
Provincia del Medio Campidano, Sardegna - Italia
parcodellagiara.it