E’ giunto il momento del raccolto in Sardegna, terra selvaggia piena di sorprese e patria dell’Helichrysum Italicum.
Questo piccolo arbusto profumato è infatti un endemismo sardo nativo delle aree di Orgosolo e si trova anche sui monti di Oliena, a Dorgali, Urzulei e al Sud del Gennargentu.
Gli arbusti in fiore sono giunti a piena maturazione a dopo la terza settimana di giugno: il taglio inizia simbolicamente la notte del 24 giugno, San Giovanni, quando ad Oliena le donne, vestite negli abiti tradizionali, ricamati da abilissime sarte, procedono verso i campi selvatici di elicriso e ne iniziano la raccolta a mano.
Durante la stessa notte si rivivono i «fogaroni» di San Giovanni, il rito comparatico tra le persone che nell'antichità stringevano un patto di amicizia eterna. Muniti di una canna o di un bastone di legno tenuto alle estremità, i futuri «compari» saltavano il fuoco intonando insieme canzoni o filastrocche, e al termine del rito si stringevano la mano facendosi gli auguri. Diventare compari, quindi promettere il comparatico, significava, nell'antico mondo contadino, essere legati alla reciprocità, ovvero promettersi favori e disponibilità anche attraverso lo scambio di doni.
Anche chiamato “Immortelle”, questo fiore è un prezioso amico della nostra pelle, con il suo olio essenziale dalle apprezzate proprietà antiossidanti e antiinfiammatorie. Spesso sono intere famiglie ad occuparsi di questa straordinaria attività, che lega uomo e ambiente grazie ad antichi gesti rimasti immutati nei secoli. L’elicriso è una specie protetta e cresce selvatica anche a ridosso delle spiagge, non è insolito quindi imbattersi nella popolazione locale alle prese con la raccolta.
Miniera d’oro a cielo aperto, fonte di reddito per l’elevata richiesta dell’industria cosmetico-farmaceutica, dono della natura per gli occhi e per la pelle, i fiori posso essere utilizzati anche in cucina, per infusi o sotto forma di polvere per insaporire svariati piatti. Grazie, semprevivo!