Cosa ci fa innamorare di una fragranza e cosa ci fa invece detestare un profumo al punto da farci storcere il naso quando lo incontriamo? Certamente il nostro vissuto emotivo influenza in modo potente i gusti olfattivi, basti pensare a quante volte gli aromi ritrovati della nostra infanzia ci sorprendono e ci commuovono(o ci spaventano!). Ma come si compone un profumo? Perché da subito ci sembra dolce e poi “diventa” –ad esempio - agrumato?
Affidiamoci all’autorevolezza dell’Accademia del Profumo, per sapere che:
“…una composizione è una successione di materie prime complementari le une alle altre. Il profumiere creatore realizza la sua composizione grazie ai suoi strumenti, alle sue conoscenze tecniche e al suo senso artistico. La formulerà seguendo un metodo che tiene conto del grado di volatilità e di persistenza delle materie prime, svolgendola nel tempo in tre piani olfattivi teorici: la cosiddetta “piramide olfattiva”.
La piramide è una visualizzazione teorica del grado di evaporazione dei componenti e della loro persistenza. E’ costituita da tre livelli che permettono di illustrare lo sviluppo temporale della fragranza.
Le note di testa: Sono fresche, leggere e di debole persistenza, svaniscono in pochi minuti. Quei pochi minuti che bastano per scatenare la voglia di scoprire la fragranza: ecco perché si definisce questa fase il “volo del profumo” che scatena l'azione dell'acquisto.
Le note di cuore: Sono più potenti e più consistenti delle note di testa. Hanno una media persistenza e costituiscono lo sviluppo del profumo che lascia una scia.
Le note di fondo: Sono le materie prime di grande persistenza che evaporano con lentezza e possono persistere per giorni. Esprimono la personalità del profumo che ne genera la fedeltà nell’uso.”
Ad ognuno di noi, dunque, il bel viaggio di scoperta della propria piramide olfattiva ideale!