19 maggio 2016

ALCHIMIA DELLA RINASCITA

#3 LA PIRAMIDE OLFATTIVA
MICHELE DEL RE, IL SEGRETO DEL GIARDINO DEL SOGNO


Cosa ci fa innamorare di una fragranza e cosa ci fa invece detestare un profumo al punto da farci storcere il naso quando lo incontriamo? Certamente il nostro vissuto emotivo influenza in modo potente i gusti olfattivi, basti pensare a quante volte gli aromi ritrovati della nostra infanzia ci sorprendono e ci commuovono(o ci spaventano!). Ma come si compone un profumo? Perché da subito ci sembra dolce e poi “diventa” –ad esempio - agrumato?
Affidiamoci all’autorevolezza dell’Accademia del Profumo, per sapere che:

“…una composizione è una successione di materie prime complementari le une alle altre. Il profumiere creatore realizza la sua composizione grazie ai suoi strumenti, alle sue conoscenze tecniche e al suo senso artistico. La formulerà seguendo un metodo che tiene conto del grado di volatilità e di persistenza delle materie prime, svolgendola nel tempo in tre piani olfattivi teorici: la cosiddetta “piramide olfattiva”.


La piramide è una visualizzazione teorica del grado di evaporazione dei componenti e della loro persistenza. E’ costituita da tre livelli che permettono di illustrare lo sviluppo temporale della fragranza.

Le note di testa: Sono fresche, leggere e di debole persistenza, svaniscono in pochi minuti. Quei pochi minuti che bastano per scatenare la voglia di scoprire la fragranza: ecco perché si definisce questa fase il “volo del profumo” che scatena l'azione dell'acquisto.
Le note di cuore: Sono più potenti e più consistenti delle note di testa. Hanno una media persistenza e costituiscono lo sviluppo del profumo che lascia una scia.
Le note di fondo: Sono le materie prime di grande persistenza che evaporano con lentezza e possono persistere per giorni. Esprimono la personalità del profumo che ne genera la fedeltà nell’uso.”

Ad ognuno di noi, dunque, il bel viaggio di scoperta della propria piramide olfattiva ideale!

Preferiti   Share