12 settembre 2016
ALCHIMIA DELLA RINASCITA
#8 Alchimia di una città
Edizione speciale interamente dedicata aVenezia, dove YouFirst ha accompagnato con le proprie sofisticate fragranze l’esclusivo dinner party in onore del film in concorso « The Light Between Oceans », serata organizzata daVanity Fair e Tendercapital durante la 73a edizione del Festival del Cinema di Venezia. Presenti gli attori Michael Fassbender, Alicia Vikander, il regista Derek Cianfrance e diverse star internazionali. (CONTINUA A LEGGERE QUI)
Venezia, con la sua unicità, non poteva non lasciare tracce nell’animo degli artisti che si trovavano a soggiornare nella Laguna. Tra questi illustri viaggiatori, anche un giovane Lord inglese rimase rapito dal suo fascino decadente e al tempo stesso vivace: George Gordon Byron. Il giovane poeta, lasciata l’Inghilterra a causa dei troppi debiti e scandali, aveva intrapreso il Grand Tour – un must a quell’epoca – ed era infine giunto nella città lagunare dove risiedette per circa tre anni, dal 1816 al1819.
A Palazzo Mocenigo sul Canal Grande, dove abitava con due scimmie, una volpe e due mastini, compose parte dell’Aroldo,del Beppo e i primi canti del suo capolavoro, il Don Juan, alternando alla scrittura svariati incontri amorosi, nuotate fino al Lido e visite al Cimitero Ebraico o a San Lazzaro degli Armeni, luoghi ideali per alimentare il suo spirito romantico.
Venezia ha avuto un ruolo fondamentale nella formazione di Byron: egli aveva una certa affinità spirituale con la città, data dalla “malinconica gaiezza delle gondole” (“The gloomy gaiety of the gondolas”). Città paradossale e piena di contrasti (come Byron stesso), divenne la musa del Lord inglese, con i suoi lussuosi carnevali e la gloria decadente di una città al crepuscolo.
Fu lui a rendere famoso il ponte che collega il Palazzo Ducale con le prigioni inventando il nome “Ponte dei Sospiri” per i sospiri che avrebbero fatto i condannati vedendo per l’ultima volta Venezia e la libertà:
Stetti a Venezia sul Ponte dei Sospiri – da una parte
un palazzo, dall’altra una prigione.Vidi i suoi edifizi
sorgere dalle onde come al tocco della bacchetta del
mago; mille anni stendono attorno ame le loro ali
nebulose, ed una gloria morente sorride sui tempi
lontani allorché tante terre soggette volgevano lo
sguardo verso le marmoree moli dell’alato Leone, ove
Venezia sedeva nella sua pompa,troneggiante sulle
sue cento isole!
(Childe Harold, IV, 1)
Lord Byron, Selected Poems
Oxford University Press
Edizione speciale interamente dedicata aVenezia, dove YouFirst ha accompagnato con le proprie sofisticate fragranze l’esclusivo dinner party in onore del film in concorso « The Light Between Oceans », serata organizzata daVanity Fair e Tendercapital durante la 73a edizione del Festival del Cinema di Venezia. Presenti gli attori Michael Fassbender, Alicia Vikander, il regista Derek Cianfrance e diverse star internazionali. (CONTINUA A LEGGERE QUI)
Venezia, con la sua unicità, non poteva non lasciare tracce nell’animo degli artisti che si trovavano a soggiornare nella Laguna. Tra questi illustri viaggiatori, anche un giovane Lord inglese rimase rapito dal suo fascino decadente e al tempo stesso vivace: George Gordon Byron. Il giovane poeta, lasciata l’Inghilterra a causa dei troppi debiti e scandali, aveva intrapreso il Grand Tour – un must a quell’epoca – ed era infine giunto nella città lagunare dove risiedette per circa tre anni, dal 1816 al1819.
A Palazzo Mocenigo sul Canal Grande, dove abitava con due scimmie, una volpe e due mastini, compose parte dell’Aroldo,del Beppo e i primi canti del suo capolavoro, il Don Juan, alternando alla scrittura svariati incontri amorosi, nuotate fino al Lido e visite al Cimitero Ebraico o a San Lazzaro degli Armeni, luoghi ideali per alimentare il suo spirito romantico.
Venezia ha avuto un ruolo fondamentale nella formazione di Byron: egli aveva una certa affinità spirituale con la città, data dalla “malinconica gaiezza delle gondole” (“The gloomy gaiety of the gondolas”). Città paradossale e piena di contrasti (come Byron stesso), divenne la musa del Lord inglese, con i suoi lussuosi carnevali e la gloria decadente di una città al crepuscolo.
Fu lui a rendere famoso il ponte che collega il Palazzo Ducale con le prigioni inventando il nome “Ponte dei Sospiri” per i sospiri che avrebbero fatto i condannati vedendo per l’ultima volta Venezia e la libertà:
Stetti a Venezia sul Ponte dei Sospiri – da una parte
un palazzo, dall’altra una prigione.Vidi i suoi edifizi
sorgere dalle onde come al tocco della bacchetta del
mago; mille anni stendono attorno ame le loro ali
nebulose, ed una gloria morente sorride sui tempi
lontani allorché tante terre soggette volgevano lo
sguardo verso le marmoree moli dell’alato Leone, ove
Venezia sedeva nella sua pompa,troneggiante sulle
sue cento isole!
(Childe Harold, IV, 1)
Lord Byron, Selected Poems
Oxford University Press