15 febbraio 2017

RACCONTI DI RINASCITA

# 13 Vivere con discrezione o “L’arte di scomparire”
MICHELE DEL RE, IL SEGRETO DEL GIARDINO DEL SOGNO


“Godere dell’essere discreto vuol dire accettare da subito che non si può goderne in eterno. Significa rinunciare davvero, e con grande gioia, alla vita eterna e omogenea, fonte di tanti desideri mortiferi.”

Cosa significa vivere con discrezione nell’epoca attuale, nella società dello spettacolo, del circo mediatico? L’autore - docente di filosofia all’Università di Parigi VII – Denis Diderot - propone una riflessione obbligatoria, per chiunque voglia esercitare il proprio spirito critico e non rinunciare a pensare lo Zeitgeist, lo spirito del tempo.

Orientare i propri pensieri su ciò che è vivo e su ciò che bello, socialmente e politicamente, vuol dire andare nella direzione opposta a quella dell’apparizione, vuol dire cogliere la bellezza nuda del gesto; non dell’opera, né dello statuto, ma della sussurrata impersonalità che produce un sorriso, un po’ di gioia o di energia, la bellezza democratica della vita ordinaria, un’esperienza “che esige di deporre ogni sovranità per aprirsi alle possibilità, per diritto illimitate, della vita anonima”.

Questo approccio ci avvicina a una concezione di felicità assai particolare, ben lungi dalla felicità dell’avere o dell’essere per qualcun altro: “…sottrarsi ai vani giochi delle immagini di sé e delle ambizioni personali; sottrarsi alle cose che si posseggono come a quelle che non si posseggono; sottrarsi alla paura di perdere come a alla paura di non aver più nulla da perdere: potremmo chiamarla felicità per sottrazione”.

Grazie amico, che mi hai letto nel cuore.

Pierre Zaoui, L’arte di scomparire
edizioni Il Saggiatore

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